SALONE 93 Giacomo Favretto (1850 -1887) Mascherata in famiglia Olio su tela Firmato in basso a destra :GFAVRETTO H_65 cmL_100 cm 30 000 / 50 000 € Questa importante opera, sia per qualità artistica, che per “L’Esposizione Nazionale Artistica Illustrata”, 10 luglio 1887, dimensioni, completamente sconosciuta agli studie alla p. 122, articolo pubblicato in memoriam subito dopo la bibliografia, e nota fino ad oggi solo attraverso una cartolina scomparsa del Favretto).E ancora la notazione patriottica postale, costituisce una significativa aggiunta al catalogo delle evidenziata dal Fiocco ci riporta al 1866, anno in cui Venezia opere giovanili di Giacomo Favretto. entrò finalmente a far parte dell’Italia, liberandosi dal giogo austriaco. In mancanza di fonti documentali relative al dipinto, propongo di mantenere il titolo Mascherata in famiglia, attribuito all’opera E’ dunque verosimile che il dipinto sia stato eseguito tra il 1866 da Rodolfo Pallucchini e Giuseppe Fiocco, che per primi lo e il 1870, quando l’artista era ancora in Accademia, o appena videro e riconobbero come opera autentica del periodo diplomato, e molto probabilmente,per una committenza giovanile di Giacomo Favretto. privata diretta da parte di qualcuno dei mecenati,che lo aiutavano a sostenersi agli studi e ad avviare la sua carriera Pallucchini datò l’opera tra il 1873 e il 1878, e Fiocco artistica : dunque Ambrogio Pellanda, Pacifico Ceresa, il conte sottolineò nella sua perizia come i vestiti dei bambini si Antonio de’ Zanetti, i coniugi Geypes. risolvano nelle cromie del verde, delbianco e del rosso “forse non senza intenzioni patriottiche”, e che “il fondo pulito Il dipinto, che dal grande formato, rivela la volontà dell’artista con le due specchierine rococò, è degno di Pietro Longhi”. di realizzare un’opera significativa, con la quale presentarsi Considerazioni, queste ultime, particolarmete interessanti per nel migliore dei modi al suo committente, è ben costruito e provare a circoscrivere la data di esecuzione del dipinto, che ben dipinto, pur nella semplificazione della scatola spaziale, a mio avviso deve collocarsi proprio tra le prime prove del costruita con una quinta di fondoscena, sulla quale siedono pittore, tra la metà e la fine degli anni Sessanta dell’Ottocento. gli adulti, e una diagonale costruita dai bambini mascherati. Le figure, in questa prima fase, non hanno quella pennellata Infatti l’impostazione alla Longhi del dipinto, ben notata da facile e sprezzante tipica delle opere mature dell’artista, e Fiocco, ci riporta agli esordi della carriera artistica di Favretto. mantengono un severo rigore di indagine disegnativa. Alcune Le fonti documentali, infatti, ricordano le serate trascorse dal in particolare sono molto efficaci, come le due figure al centro, giovanissimo Favretto in compagnia del conte Antonio de’ che sembrano proprio essere dei ritratti, anche se purtroppo Zanetti, che gli permetteva di copiare le acqueforti di Tiepolo e non identificabili, mentre la figura femminile a sinistra riporta a Rembrandt e i dipinti di Longhi e Guardi appartenenti alla sua figure simili dipintealcuni anni dopo in composizioni di interno pregevole collezione ; e ancora le fonti ricordano i bellissimi quali per esempio La Colazione,esposta alla Promotrice Longhi ammirati nello studio del pittore Francesco Vason, veneta di Belle Arti nel 1874 (n.67, cat. p. 86). dove Favretto era entrato a soli 15 anni, dunque nel 1865 : “ Presso a quel tempo teneva il Vason nel proprio studio dodici Paolo Serafini quadri originali di Pietro Longhi (scene famigliari) di proprietà del fu baronetto Rawdon Brown, i quali al Favretto piacevano molto, e sui quali egli avrebbe desiderato far qualche studio, Ringraziamo il Professor Paolo Serafini peapeosa collaborazione nella se il proprietario non lo avesse assolutamente proibito” (Un ricostruzione storica di questo magnifico dipinto e per la redazione della testimone oculare, I primi passi di Giacomo Favretto, in scheda. 83